Pompeo Giustiniani. Maestro di campo della Venezia del sospetto (en Italiano)
Reseña del libro "Pompeo Giustiniani. Maestro di campo della Venezia del sospetto (en Italiano)"
Un conflitto incredibile quello divampato tra Graz e Venezia tra il 1615 e il 1617. Una guerra - esaminata, in questo contesto, prevalentemente da parte della Repubblica - voluta per talmente tante ragioni da rivelarsi inevitabile. Innanzitutto: quale fu la causa scatenante? Più d'una, una sola formale e certa: i pirati cristiani uscocchi e la loro personale guerra santa contro il Turco. Sì, ma non solo. La signorìa del golfo, ovvero la libertà/non libertà di navigazione in Adriatico, rivendicata una dai veneti e l'altra dagli arciducali. Inoltre, il proponimento della città lagunare di svincolarsi dall'accerchiamento dinastico degli Asburgo, l'ambizione del duca di Savoia e la guerra di corsa del viceré di Napoli. E ancora Gradisca, Marano, Palma, ecc, fu una questione di confine, politica, di prestigio personale, danaro o che altro ancora?In questo breve saggio storico è stata trattata la guerra di Gradisca e i fatti che l'hanno generata; l'organizzazione militare della Serenissima - dalle guerre d'Italia alla guerra di successione di Mantova - e, naturalmente, alcuni momenti della vita del maestro di campo Pompeo Giustiniani: mercenario genovese - megalomane e sicuro di sé, a ragion veduta, dopo ventisei anni di stimato servizio alla corte di Spagna - il quale pretendeva solamente onore. Onore però che al campo veneto non gli venne tributato. Infatti, per quanto apprezzato dai comandanti civili, i suoi subordinati si dimostrarono restii a considerare sul loro medesimo piano - figuriamoci al di sopra! - un "non veneziano" che dal senato non riusciva a ottenere una patente di riconoscimento: un semplice, quanto rilevante, pezzo di carta che ne imponesse l'autorità ai sottoposti.Pompeo Giustiniani morì al servizio della Repubblica - così come suo padre e suo zio prima di lui - stimato - anche da chi lo fronteggiava - eppure abbandonato; incastrato nei meccanismi di una Venezia del sospetto che non poteva concedere a nessun capitano l'onore e onere di essere considerato supremo.